Innalziamo una barriera contro virus e batteri, rendiamo le tue mani sicure

mercoledì 5 maggio 2021
Lavaggio mani 2021

Come ogni anno, il 5 maggio si celebra la Giornata mondiale sull’igiene delle mani (Hand Hygiene Day) una pratica semplice che rappresenta un forte alleato, insieme a tutte le buone regole contro il contagio e la vaccinazione, per contrastare il Coronavirus e non solo.

Con la pandemia abbiamo imparato che i gesti corretti per rendere le mani sicure sono una prima importante protezione contro l'infezione, ma non solo da Covid-19, possiamo innalzare una prima barriera protettiva anche verso influenza, diarrea e infezioni batteriche.

Il Ministero della Salute consiglia di lavare le mani il più spesso possibile ma in particolare prima di: mangiare, maneggiare o consumare alimenti, medicare o toccare una ferita, applicare o rimuovere le lenti a contatto, somministrare farmaci, toccare un ammalato, cambiare un pannolino, usare il bagno. Ma è altrettanto importante rendere le nostre mani sicure anche dopo aver svolto determinate attività come: aver tossito, starnutito o soffiato il naso, essere stati a contatto con animali, essere stati a stretto contatto con persone ammalate, aver maneggiato spazzatura, aver soggiornato in luoghi molto affollati, aver toccato cibo crudo, in particolare carne, pesce, pollame e uova, maneggiato soldi, aver usato un mezzo di trasporto (bus, taxi, auto, ecc.), aver usato il bagno ecc.

Vediamo come lavare le mani in maniera corretta:
Con acqua e sapone, per almeno 40-60 secondi. Mentre, se si usano soluzioni igienizzanti a base alcolica bastano solo 20-30 secondi. È importante non abusarne, sia per non danneggiare la cute delle mani, sia per non aumentare il rischio di resistenza agli antibatterici. Il tempo giusto per il lavaggio delle mani ha la sua importanza tanto che l'OMS ha suggerito di aiutarsi cantando due volte “Happy Birthday” per rispettare la tempistica giusta. I movimenti corretti potete trovarli nella grafica e nel video animato che abbiamo realizzato.

L’importanza di avere mani pulite e sicure ha radici antiche che nascono in Europa da colui che viene considerato il “padre” dell'igiene delle mani in ambito sanitario, il medico ungherese, Ignaz Semmelweis, che a metà del XIX secolo iniziò a lavorare nel reparto di ostetricia dell'ospedale di Vienna.
Semmelweis notò una mortalità particolarmente elevata per infezioni (7,5%) fra le donne ricoverate in un reparto dove prestavano servizio studenti di medicina che avevano l'obbligo formativo di effettuare anche autopsie, e passavano dal tavolo autoptico alla sala parto con disinvoltura e senza alcuna procedura di pulizia. Al tempo non si conosceva il mondo dei microbi, si sospettava che la fonte del contagio fosse nei “miasmi”.
Nella diffidenza di molti, Semmelweis riuscì a stabilire misure igieniche che dimostrarono le sue teorie, obbligò i medici a lavarsi le mani in catini contenenti l’ipoclorito di calcio prima di accedere al reparto maternità. Questo permise di ottenere un calo evidente della mortalità per febbre puerperale nell'arco di pochi mesi. Nonostante i risultati tangibili Semmelweis non trovò l’appoggio della comunità scientifica che rimase immobile sulle proprie posizioni.

Ma la lotta in tema di igiene non si è fermata e ha visto una forte spinta grazie all’infermiera Florence Nightingale, considerata la madre delle moderne scienze infermieristiche.
Soprannominata anche “la donna con la lanterna” forte della fiducia del governo britannico che le affidò la gestione di un grande ospedale da campo durante la guerra di Crimea, fece notevoli migliorie, provvedendo all’istallazione di bagni e fognature adeguate e migliorò la fornitura del cibo. Celebre la frase della Nightingale «ogni infermiera dovrebbe stare attenta a lavarsi le mani molto spesso durante il giorno. Se si lava anche il viso, tanto meglio».

Avere una buona igiene delle mani è un primo importante passo per la prevenzione che ci permetterà di contrastare l’attuale crisi epidemica ma anche quelle future e di prevenire il fenomeno dell’antibiotico resistenza, perché come ha ribadito l'OMS, ogni infezione evitata grazie al lavaggio delle mani è un farmaco risparmiato e una minaccia di resistenza ridotta.

CL

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