In Alaska la grande sfida di Roberto Zanda: in marcia a 50 gradi sotto zero con la bandiera dell'Aou

lunedì 15 gennaio 2018
Alaska Roberto Zanda visite al San Giovanni prima della partenza

di Valentina Pisano

Competizioni al limite. Sfidare se stessi e il proprio corpo in condizioni estreme. Sono queste le prove di cui è appassionato ormai da anni Roberto Zanda, ex paracadutista della Brigata Folgore, che a febbraio si avventurerà in un’impresa ardua: percorrere in Alaska la Yukon Arctic Ultra, considerata la gara di corsa più fredda e la più dura Ultramaratona del mondo poiché al limite della sopravvivenza.

Sopravvivere è il verbo giusto, l’Alaska è un ambiente in cui non si può scherzare e per questo bisogna partire in ottime qualità fisiche, mentali e soprattutto di salute. Per questo l’atleta cagliaritano, si è sottoposto a diverse visite di controllo all’ospedale San Giovanni di Dio. Gli specialisti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, monitoreranno con le migliori tecnologie,  il maratoneta durante tutta la sua missione in Alaska.

Sono denominate Ultramaratone quelle gare di corsa a piedi  in cui la distanza da percorrere è superiore ai 43 km. In particolare, la YAU, consiste nel percorrere 300 miglia no stop ( 480km) in più giorni in totale autosufficienza alimentare e in condizioni climatiche estreme ( fino 50 gradi sotto lo zero).  I partecipanti dovranno percorrere dei sentieri ghiacciati, trainando, legata in vita, una slitta contenente l’equipaggiamento necessario per sopravvivere.

Avrà inizio il 1 febbraio, a Whithorse, nel Canada in prossimità del fiume Yukon, ai confini dell'Alaska, ma i partecipanti dovranno partecipare qualche giorno prima a un corso di sopravvivenza sia per formarli sulle competenze richieste per affrontare l’ambiente polare sia per verificare l’adeguatezza dell’attrezzatura. Inoltre saranno dotati di un GPS con cui lanciare l’allarme in caso di pericolo, in modo da permettere a medici specialisti e equipe di salvataggio di raggiungerli nel minor tempo possibile.

«Per me, più grande è la sfida, più forte e il desiderio di intraprenderla – dice l’atleta - la ultra maratona ha un unico obiettivo, arrivare». 

L’evento sportivo vedrà la partecipazione di atleti provenienti da tutto il mondo e avrà un’altissima visibilità. Visibilità raddoppiata per Roberto Zanda, la Onproductions realizzerà un film-documentario sulla spedizione e lo proporrà in diversi canali di comunicazione video, nonché sui Social Networks, compresa la partecipazione a Festival internazionali per documentari.

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