Diabete di tipo 1, numeri da brivido ma prevenire si può: in Sardegna la giornata per la prevenzione

giovedì 9 novembre 2017
Diabete

La Sardegna continua a fare numeri da brivido sul diabete di tipo 1: ben 50 casi per 100mila abitanti, 700 all’anno. Peggio di noi solo la Finlandia.  Ecco perché è importante la diagnosi precoce e di questo si parlerà  al convegno promosso dall’associazione Diabete Zero Onlus, in occasione della Giornata Mondiale del diabete in Sardegna, che si è tenuti sabato 11 novembre nell’Auditorium del Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” in Via Pintus a Pirri.

All’evento hanno partecipato esperti, testimonial e rappresentanti delle principali istituzioni e organizzazioni regionali. Inoltre era preente Iacopo Ortolani, presidente dell’associazione “Weloveinsulina”, un movimento che, attraverso lo sport, si propone di fare informazione sul diabete. Ortolani è anche autore del volume “La forza che ho dentro”.

L’associazione no profit Diabete Zero è nata nel 2012 grazie all’impegno di alcuni genitori. 

Il diabete di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, nella quale il pancreas non è più in grado di produrre l’insulina. È detto anche diabete giovanile, perché spesso insorge in età pediatrica, o diabete insulino-dipendente, perché il trattamento con l’insulina durerà per tutta la vita. Stando ad alcune ricerche, ogni anno in Sardegna abbiamo circa 700 nuovi casi di diabete tipo 1. L’incidenza è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti, (nella fascia d'età 0-30 anni), mentre nel resto d'Italia i nuovi casi annuali registrati si aggirano intorno a 6-7 per 100.000 abitanti. Nel resto del mondo questi numeri vengono raggiunti solo dalla Finlandia.

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