Influenza australiana, casi in aumento in Italia
Dall’inizio della stagione invernale l’influenza ha colpito circa 5milioni di italiani, ma per il picco di contagi bisognerà attendere la fine di gennaio. Quest'anno, rispetto al 2024, nel nostro Paese sta circolando un mix di virus respiratori come adenovirus, virus respiratorio sinciziale (Rsv), Covid e influenza australiana. Quest’ultima ha registrato casi in continuo aumento secondo l'ultimo bollettino della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet, coordinata dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), in collaborazione con il ministero della Salute.
Denominata australiana per via della sua origine, è caratterizzata da una serie di sintomi: febbre alta a esordio improvviso, tosse secca e stizzosa, mal di testa, stanchezza e debolezza, brividi, dolori muscolari e articolari, dolori addominali, diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini), mal di gola, naso congestionato e starnuti, perdita di appetito, ridotta qualità del sonno e ancora produzione di secrezioni nasali, che si accompagna a lacrimazione e bruciore agli occhi.
Per fortuna, seppur invalidanti, nella maggior parte dei casi tutti questi sintomi si risolvono in poco tempo, ossia tra i 5 e i 7 giorni, sebbene l’astenia e la tosse possano durare molto più a lungo. Il tempo d’incubazione, invece, varia da uno a quattro giorni. Occorre attenersi ai consigli degli esperti, osservando il massimo riposo ed evitando il contatto con familiari e amici.
Il vaccino disponibile in Italia per la stagione influenzale 2024-2025 protegge anche dal virus dell’influenza australiana (A/H3N2) oltre che da quello dell’influenza A/H1N1 e altri virus influenzali di tipo B, riducendo il rischio di ricovero in ospedale. Purtroppo stando agli ultimi dati appena il 35 per cento della popolazione si è vaccinato.
Nella prima settimana del 2025 sono stati registrati oltre 660mila italiani a letto per sindrome simil-influenzale. Il livello d'incidenza è pari a 11,3 casi per mille assistiti, stabile nelle fasce di età pediatrica, mentre è in aumento nei giovani adulti e negli anziani.
Negli Stati Uniti, inoltre, è stato registrato il primo decesso di un paziente con influenza aviaria e in Cina è stato registrato l’aumento dell’incidenza di nuovi casi di metapneumovirus umano (Hmpv), un virus trasmissibile per via interumana attraverso l’aerosol e per questo motivo meritevole di attenzione. Nelle ultime settimane nella Cina settentrionale ha fatto registrare un significativo aumento dei casi, in particolare negli under 14, sollevando il timore di un’epidemia simile al Covid.
Sebbene il virus possa causare anche malattie più gravi, come bronchite e polmonite, tra gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone immunodepresse, le autorità sanitarie del Paese, per il momento, hanno comunque escluso che l’aumento di casi e l’impatto delle infezioni nel Paese possano dare origine a una nuova pandemia, sebbene le infezioni non vadano comunque sottovalutate.
Federica Portoghese