Tumore dell’utero, pap-test e Hpv test grandi alleati della diagnosi precoce
Nelle donne di età inferiore ai 30 anni il pap-test risulta ancora la scelta preventiva migliore per la diagnosi precoce delle lesioni precancerose genitali, indotte dal Papillomavirus umano (HPV).
«Nelle donne in età superiore – spiega dottor Marco Palomba, ginecologo referente del centro di colposcopia e chirurgia mininvasiva del basso tratto genitale del Policlinico Duilio Casula - il test di ricerca del virus nelle secrezioni genitali (HPV test), sta diventando invece la scelta più condivisa e, soprattutto, in presenza di positività vengono successivamente utilizzati test di conferma di malattia più costosi e complessi quali il pap-test e la colposcopia».
«Al Duilio Casula - dichiara il dottor Palomba - è attivo il centro certificato di colposcopia e quello delle malattie sessualmente trasmesse in grado di gestire in maniera multidisciplinare tutti gli aspetti dell’infezione da HPV, dalla prevenzione alla diagnosi e al trattamento delle forme infettive, pretumorali e tumorali».
Esistono margini di miglioramento delle modalità di screening del cervicocarcinoma. «Anche il nostro Centro al Policlinico – sottolinea lo specialista dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari - sta studiando in termini di semplificazione, accuratezza diagnostica e tempi di effettuazione dei test preventivi». «L’autoprelievo delle secrezioni vaginali (Self Sampling) – prosegue - sarà volto a superare le necessità di recarsi presso centri specializzati talvolta difficilmente raggiungibili e quindi aumentare l’adesione delle donne allo screening».
E poi ancora: «I test di genotipizzazione dei virus maggiormente oncogeni – afferma dottor Palomba - o di ricerca delle proteine oncogene, frutto della trasformazione cellulare HPV indotta, potranno meglio precisare su quali donne focalizzare l’attenzione per rendere il processo di screening più efficiente ed efficace».
Il concetto di latenza virale, dopo i primi contatti con l’HPV e le migliori conoscenze della storia naturale dell’infezione, stanno portando soprattutto fra le donne senza fattori di rischio, a generare un counselling più equilibrato, un allungamento degli intervalli di screening e un protrarsi dello screening sino a età più avanzate.
La prevenzione dell’infezione da HPV, dice il ginecologo: «Avviene principalmente con la vaccinazione, presso i centri regionali e la diagnosi precoce, grazie all’attività di screening fornita dai programmi regionali, dai centri specialistici ospedalieri e da ambulatoriali pubblici e privati».
Federica Portoghese