Disabilità, in Sardegna colpisce il 7,3% della popolazione
In Sardegna, secondo l’ultimo rapporto Istat, la disabilità interessa il 7,3% della popolazione, un valore superiore alla media nazionale che si attesta al 5%, pari a 3milioni e 100mila abitanti. Gli anziani che superano i sessantacinque anni risultano i soggetti più colpiti, e la maggior parte di essi sono donne.
La disabilità è una realtà complessa che coinvolge una vasta gamma di condizioni fisiche, mentali, sensoriali e cognitive. Non si tratta solo di limitazioni individuali, ma di come la società costruisce barriere, fisiche e culturali, che possono ostacolare la piena partecipazione e integrazione.
Circa 1,3 miliardi di persone nel mondo, il 16% della popolazione, soffrono attualmente di disabilità significative. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), questo numero è in aumento, in parte a causa dell'invecchiamento della popolazione e l’accrescimento delle malattie non trasmissibili.
Le persone con disabilità muoiono fino a 20 anni prima delle persone senza disabilità. Vanno incontro a un rischio, più che doppio, di sviluppare condizioni di comorbilità come depressione, asma, diabete, ictus, obesità o cattiva salute orale. Inoltre, possono trovare strutture sanitarie inaccessibili fino a 6 volte più ostacolanti, e sono 15 volte più limitati nei trasporti.
Sperimentano maggiori barriere nel funzionamento quotidiano rispetto al resto della popolazione. Secondo l’Oms l’80% delle persone con disabilità, che vivono in paesi a basso e medio reddito, dove i servizi sanitari sono limitati, devono affrontare disuguaglianze sanitarie. Tuttavia, anche con risorse limitate, si possono ottenere dei buoni risultati. Alcuni degli obiettivi presenti nell’Agenda 2030 dell’Organizzazione dell'ONU prendono in considerazione le persone con disabilità, cercando di fornire loro un accesso equo per vivere al pari di tutti gli altri, senza barriere e pregiudizi.
Nel mondo le persone con disabilità sono a più alto rischio di povertà o esclusione sociale: il 29,7% della popolazione dell'UE di età pari o superiore ai sedici anni con disabilità è a rischio di povertà o esclusione sociale rispetto al resto della popolazione.
Le condizioni di salute e psicologiche di questi pazienti sono molto spesso precarie, chi soffre di disabilità grave si dichiara in cattive condizioni di salute, e una parte lamenta problemi di depressione. I problemi di salute sono aggravati dalle difficoltà con le quali si ha accesso alle cure, come testimonia il fatto che il 15,7% ha rinunciato, nel corso dell’ultimo anno, a prestazioni o cure sanitarie per motivi economici.
Il 3 dicembre è la Giornata internazionale delle Nazioni Unite dedicata alle persone con disabilità, istituita nel 1981, per promuovere una migliore comprensione a partire dai pari diritti. L'obiettivo è la piena integrazione, in ogni aspetto della vita sociale, politica, economica e culturale delle comunità in cui vivono.
Federica Portoghese