Antibiotico resistenza, fenomeno in continua crescita

martedì 19 novembre 2024
Antibiotico resistenza, fenomeno in continua crescita

Gli antibiotici, grazie a un’azione mirata sui batteri, sono un’arma formidabile contro le infezioni. Il loro corretto utilizzo contrasta il fenomeno dell’antibiotico resistenza, considerato una delle maggiori minacce alla salute mondiale. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) stima che nel 2019 la resistenza agli antibiotici è stata direttamente responsabile di oltre 1.270.000 morti.

«Il fenomeno è in continua crescita – afferma il dottor Emilio Vallebona, direttore di Medicina generale e d’urgenza del Policlinico Duilio Casula - e aumenta con l’uso degli antibiotici stessi, perciò, è indispensabile che essi vengano usati esclusivamente se prescritti dal medico, assumendo le dosi consigliate, senza eccedere o ridurre autonomamente il dosaggio».

Il farmacista ha un ruolo cruciale nella promozione e sensibilizzazione del corretto uso degli antibiotici. «È fondamentale educare i pazienti sull’uso consapevole e responsabile - spiega il dottor Giacomo Bertolino, farmacista del Policlinico Duilio Casula – ricordandoli di assumere l'antibiotico come indicato dal medico, evitando di interrompere il trattamento anche se si sentono meglio, poiché potrebbe favorire la sopravvivenza dei batteri più resistenti, aumentando il rischio di ricadute e di sviluppo di resistenza».

Alcuni esempi di infezioni batteriche curabili con gli antibiotici sono: polmoniti, otiti, tonsilliti, meningiti e infezioni urinarie. Infatti, ogni antibiotico è specifico per curare solo determinate malattie batteriche. «Solo il medico, dopo aver diagnosticato un’infezione batterica – sottolinea dottor Vallebona - è in grado di scegliere l’antibiotico contro il batterio che ha causato l’infezione, tenendo conto della sede dell’infezione, delle condizioni generali e delle eventuali altre patologie del paziente: gli antibiotici sono farmaci da prendere solo su prescrizione medica, e non farmaci “da banco”».

Informare i pazienti sui rischi dell’automedicazione è essenziale. «Ricordiamo di non conservare i farmaci avanzati per future autogestioni - spiega il farmacista del Policlinico Duilio Casula - pratica purtroppo comune e dannosa. Tra le buone pratiche per ridurre gli effetti collaterali degli antibiotici consigliamo l’assunzione durante i pasti (se indicato)».

L’avvento degli antibiotici, a partire dalla penicillina negli anni ’40, è stato una delle più grandi conquiste della medicina moderna, permettendo la terapia di malattie in precedenza incurabili e spesso mortali. Non tutte le infezioni però sono dovute a batteri: molte (ad esempio il raffreddore, l’influenza o il Covid 19) sono dovute a virus. Sui virus gli antibiotici non hanno alcuna azione, e sono pertanto inutili.

Se vengono utilizzati questi farmaci in infezioni non dovute a batteri, non si ottiene alcun effetto di cura, e ci si espone al rischio di effetti collaterali. A questo si aggiunge il costo per il Sistema Sanitario Nazionale di una terapia inutile, e soprattutto l’aumento del fenomeno della resistenza agli antibiotici. Ogni anno, dal 18 al 24 novembre, si celebra la settimana mondiale per la consapevolezza della resistenza antimicrobica, per aumentare la conoscenza del fenomeno e la sensibilizzazione sull’uso consapevole e responsabile.

Federica Portoghese

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