Osteoporosi, donne over 50 le più colpite
In Sardegna l’osteoporosi interessa circa un quarto delle donne di età superiore ai 50 anni e circa l’8% degli uomini di pari età. Si stimano – dice il professor Alberto Cauli, direttore di Reumatologia del Policlinico Duilio Casula - approssimativamente 13 mila fratture l’anno, per la maggior parte dovute a fragilità ossea piuttosto che da traumi. L’osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata da modificazioni quantitative e qualitative dell’osso che diventa pertanto più fragile – spiega il professore – con l’aumento del rischio di fratture e gravi complicanze che compromettono la qualità di vita del paziente».
Questa malattia decorre senza sintomi in fase iniziale e questo ritarda la diagnosi quando la malattia è già in fase avanzata. Per questi motivi è importante la diagnosi precoce e la differenziazione tra le diverse forme di osteoporosi.
Anche i giovani possono essere soggetti a questa patologia. «L’osteoporosi non interessa solo le donne in menopausa e gli anziani di entrambi i sessi – sottolinea lo specialista del Policlinico - ma anche la popolazione giovane/adulta a causa di altre malattie che compromettono il metabolismo del calcio e la neoformazione dell’osso. Tutti i soggetti con malattie infiammatorie, ad esempio le artriti, che alterano l’assorbimento intestinale o che assumono cortisonici per lungo tempo e molte altre, dovrebbero adottare misure per minimizzare il rischio di osteoporosi».
Esistono terapie funzionali per contrastare l’osteoporosi. «La diagnosi precoce della riduzione della massa ossea rimane la strategia terapeutica più efficace nell’osteoporosi – afferma il professor Cauli - mentre le terapie attualmente disponibili hanno consentito ottimi risultati sia nel prevenire la perdita che nel recupero della massa ossea».
La rete reumatologica regionale si avvale di due unità operative complesse presso l’Azienda ospedaliera-universitaria di Cagliari e Sassari, e di circa 36 strutture specialistiche ambulatoriali distribuite sul territorio. Inoltre, si aggiunge il contributo di medici di famiglia, endocrinologi, fisiatri e ortopedici per una gestione che è multidisciplinare.
Il 20 ottobre è la Giornata mondiale per la consapevolezza dell’osteoporosi, un’occasione per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sulla prevenzione di questa patologia silenziosa ma debilitante.
Federica Portoghese