Malattie reumatologiche, il Policlinico centro di riferimento in Sardegna
La Reumatologia dell’AOU Cagliari è punto di riferimento per migliaia di malati sardi, di cui solo il 50% è residente nell’area metropolitana vasta. I pazienti con le maggiori necessità assistenziali, dettate dai quadri clinici più severi o resistenti ai comuni trattamenti (inviati dai medici di famiglia e dagli specialisti ambulatoriali del territorio), si dirigono al Policlinico Duilio Casula che è centro di terzo livello in Sardegna.
Le malattie reumatologiche rappresentano in Sardegna la seconda causa di disabilità e consulto negli ambulatori di medicina generale, interessando tutte le fasce d’età: pediatrica, adulta e terza età. Si stima che nel corso della vita un terzo della popolazione soffrirà di una patologia reumatologica.
«È necessario sfatare le vecchie credenze che attribuiscono le malattie reumatologiche esclusivamente alla terza età – spiega il professore Alberto Cauli, direttore di Reumatologia al Policlinico Duilio Casula - e concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sui sintomi e sulle manifestazioni cliniche che possano consentire una diagnosi precoce e una presa in carico del paziente giovane/adulto all’esordio di malattia».
La rete reumatologica in Sardegna si avvale di due Strutture Ospedaliere (AOU di Cagliari e Sassari) con servizio di degenza, attività ambulatoriali e una rete di circa 36 strutture specialistiche distribuite sul territorio, in stretta collaborazione con i due centri di riferimento di Cagliari e Sassari.
«Le malattie reumatologiche rappresentano un insieme di oltre 150 patologie molto diverse tra di loro per cause e manifestazioni cliniche – sottolinea lo specialista dell’Aou di Cagliari - accomunate dal frequente interessamento del sistema articolare, muscolare e scheletrico. Trattandosi spesso di malattie sistemiche (che interessano tutto l’organismo) tutti gli organi e apparati possono essere coinvolti, tra questi anche i polmoni, reni, cute, tratto gastro-intestinale, cuore, sistema nervoso e occhi».
Esistono numerose malattie reumatologiche: «Ricordiamo l’osteoartrosi, le numerose forme di artriti (reumatoide, psoriasica, enteropatiche, post-infettive, da microcristalli etc) – afferma il professor Cauli - le connettiviti (lupus, sclerodermia, miositi), le vasculiti e tante altre, tra le quali, ultima per notorietà ma certamente non meno importante, la fibromialgia. Tutte queste determinano un forte impatto nella vita dei pazienti e pertanto meritano tutta l’attenzione del sistema sanitario e dell’opinione pubblica».
Sabato 12 ottobre si celebra la Giornata mondiale delle malattie reumatologiche, un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica su un gruppo molto ampio ed eterogeneo di malattie che possono deteriorare la qualità di vita dei pazienti, con esiti spesso invalidanti.
Federica Portoghese