Depressione, la Sardegna è la regione più colpita in Italia

martedì 8 ottobre 2024
Depressione, la Sardegna è la regione più colpita in Italia

La depressione è tra i disturbi mentali più impattanti in termini di incidenza, disabilità e costi a livello mondiale. In Sardegna, nel biennio 2021-2022, il dato sulla prevalenza di “sintomi depressivi significativi e duraturi” risulta essere il peggiore in Italia. Sono oltre 160mila i sardi coinvolti, di cui l’11,6% degli adulti e il 13,3% degli anziani. «A incrementare il rischio di depressione nell’isola - spiga la professoressa Federica Pinna, direttrice della Psichiatria del San Giovanni di Dio – lo stato di povertà, la disoccupazione, gli eventi di vita stressanti e le malattie fisiche. I più colpiti sono le donne e gli anziani».

I dati sono allarmanti, dice la psichiatra, «ma risultano in netto contrasto con quelli emersi dall’ultimo “Rapporto sulla Salute Mentale” sulla prevalenza di utenti trattati per depressione in Sardegna nei Servizi di salute mentale pubblici, pari a 10,5 per 10mila abitanti, il dato più basso a livello nazionale. A fronte, quindi, di un numero maggiore di casi di depressione nell’isola, un numero inferiore di utenti si rivolge ai Servizi dedicati nonostante la pressocché totale assenza di liste d’attesa e la gratuità degli accessi al servizio pubblico. Le persone che richiedono una qualche forma di aiuto per la depressione si rivolgono prevalentemente a specialisti privati e a figure non specialistiche».

I fattori alla base della poca attrattività dei Servizi di salute mentale, dice ancora la professoressa Pinna, «soprattutto se pubblici, e, in generale, della poca aderenza alle cure in psichiatria, sono lo stigma, quindi il timore di essere etichettati come “malati di mente”, che grava da sempre sull’accesso alle cure in psichiatria. Tenuto conto degli altissimi tassi di incidenza della depressione e delle implicazioni di un mancato trattamento e di un trattamento non adeguato, si rende necessario e urgente un piano strategico di analisi e di intervento sui fattori di rischio e sui fattori che ostacolano l’accesso alle cure nell’ambito della salute mentale».

Nel mondo sono oltre 322 milioni (il 4,4% della popolazione) le persone che soffrono di depressione e si contano oltre un milione di suicidi all'anno a causa di questa malattia. «In Italia nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022 - conclude la psichiatra del San Giovanni di Dio - il 6,4% degli adulti di età compresa tra 18 e i 69 anni, ovvero oltre 3 milioni di persone, ha riportato sintomi di umore depresso, percependo stabilmente compromesso il proprio benessere psicologico, con un impatto significativo sul funzionamento quotidiano e sulla salute fisica».

I sintomi depressivi risultano più frequenti in età avanzata, tra le donne, tra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche, precarietà lavorativa o bassa istruzione, tra chi vive solo, tra chi non può contare su una valida rete di supporto sociale e tra le persone affette da una patologia fisica cronica. A fronte degli alti tassi di incidenza, solo una parte di persone depresse riceve una diagnosi di depressione e solo una minoranza riceve una terapia di elevata qualità, mentre la maggior parte continua a non essere trattata o ad essere trattata in maniera non ottimale.

 

CL

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