Cura e sicurezza del paziente, la tecnologia digitale per prevenire l’errore diagnostico

martedì 17 settembre 2024
Cura e sicurezza del paziente, la tecnologia digitale per prevenire l’errore diagnostico

La tecnologia digitale, in ambito sanitario, consente di migliorare la precisione diagnostica e il trattamento dei pazienti, permettendo decisioni terapeutiche tempestive e personalizzazione delle cure.

Un tema importante. Tanto che il 17 settembre, Giornata mondiale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, il tema scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è proprio “Migliorare la diagnosi per la sicurezza del paziente”. L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari è in prima linea con nuove sperimentazioni sul campo.

«L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi e nello studio ecografico dei tumori del colon retto – spiega Monica Pedron, direttrice Risk management e Qualità dell’Aou di Cagliari - migliora le capacità umane per l’interpretazione delle immagini e quindi l’accuratezza di stadiazione. Inoltre nella diagnosi anatomo patologica, grazie all’utilizzo di machine learning, in grado di captare tutto ciò che l’occhio umano non percepisce, si raggiunge un’alta affidabilità con la standardizzazione delle letture dei preparati in tempo breve e contrazione dei tempi di attesa».

L’entità degli errori diagnostici rilevati rappresenta una quota significativa (15-20%) dei danni prevenibili nei sistemi sanitari.
«Per contenere questo fenomeno, si può agire su più fronti – sottolinea la dottoressa Pedron - in primo luogo, prevenire l’errore diagnostico attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo da parte degli operatori sanitari, la ricerca applicata all’assistenza, lo svolgimento sistematico di audit clinici, l’elaborazione di specifici percorsi diagnostico terapeutici assistenziali ed il ricorso all’innovazione tecnologica».

Lo sviluppo di nuovi strumenti di studio e l’IA, per quanto efficaci, non sono esenti da rischi. «Le complicazioni - afferma la Clinical Risk Manager dell’Aou di Cagliari - possono derivare proprio dalle nuove conoscenze e competenze richieste dalla digitalizzazione, dalla sicurezza nel trattamento dei dati, sino al rischio di compromettere o tralasciare la relazione con il paziente/caregiver che, ricordiamoci, è parte fondamentale di un processo di cura sicuro. Per questo dobbiamo prepararci, formarci e informarci ed essere pronti a prevenire, intercettare e gestire le potenziali insidie di cui questi nuovi sistemi sono portatori».

In caso di errore diagnostico in ambito sanitario: «È necessario implementare, all’interno dei sistemi sanitari – dichiara la specialista Monica Pedron - la diffusione della cultura improntata a “imparare dall’errore”, guidando i professionisti sanitari all’apprendimento dall’errore, attraverso la formazione e l’applicazione di metodologie di analisi dei processi che aiutano l’operatore sanitario a capire che cosa è successo, perché è successo e che cosa si può e deve fare per evitare che si ripeta l’errore».

Federica Portoghese

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