Policlinico, primo impianto per l’infusione sottocutanea di foslevodopa-foscarbidopa per la cura del Parkinson

lunedì 22 luglio 2024
Policlinico, primo impianto per l’infusione sottocutanea di foslevodopa-foscarbidopa per la cura del Parkinson

La Neurologia del Policlinico in prima linea per la cura del Parkinson. È stato posizionato il primo impianto per l’infusione sottocutanea di un nuovo preparato farmaceutico contenente foslevodopa-foscarbidopa: si tratta di una terapia, di recente introduzione, per il trattamento della malattia in fase avanzata, che consente di infondere la levodopa (gold standard della terapia per la patologia) in maniera continua nelle 24 ore, attraverso l’utilizzo di un infusore portatile.

Il primo impianto, al Duilio Casula, è stato effettuato in un paziente di 74 anni che da 16 è affetto da malattia di Parkinson. Il posizionamento del sistema infusionale ha consentito di ottenere un buon controllo della sintomatologia sin dai primi giorni di trattamento.

Si tratta, spiega il dottor Marcello Mascia, neurologo dell'Aou di Cagliari, di una terapia innovativa «a livello mondiale, per il trattamento della malattia di Parkinson avanzata. Questa procedura è stata autorizzata in Italia a febbraio del 2024 ed è attualmente disponibile solo in alcune regioni».

Gli studi clinici, conclude il neurologo, «hanno dimostrato l’efficacia del trattamento nel controllo delle complicanze motorie della malattia come: fluttuazioni motorie, movimenti involontari e incontrollati (discinesie) e disturbi del sonno, con conseguente miglioramento della qualità di vita».

Il trattamento è riservato ai pazienti nei quali le combinazioni dei farmaci “tradizionali” non garantiscono un adeguato compenso clinico.

 

Claudia Loviselli

torna all'inizio del contenuto