Tabagismo e dipendenza, in Sardegna la percentuale più alta di ex fumatori in Italia

venerdì 31 maggio 2024
Tabagismo e dipendenza, in Sardegna la percentuale più alta di ex fumatori in Italia

In Sardegna più del 25% della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni è dipendente dal consumo di tabacco. È quanto emerge dall’ultimo report, 2021/2022, dell’Istituto Superiore di Sanità, in cui viene rilevato, inoltre, un dato importante su chi ha smesso di fumare da almeno 6 mesi. «Nell’Isola – spiega Paolo Serra, specialista dell’Allergologia e Immunologia del Policlinico Duilio Casula - si registra la più alta percentuale di ex fumatori d’Italia: più del 24%».

In Italia, secondo dati Istat, i fumatori nella popolazione dai 14 anni in su, sono poco meno di 10 milioni, quindi quasi il 20% della popolazione. Il fumo è, statisticamente, cinque volte più diffuso tra gli uomini che tra le donne. Il 70% dei consumatori inizia a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.

«L'assunzione costante e prolungata di tabacco – sottolinea il medico dell’Aou di Cagliari - è in grado di incidere sulla durata della vita media oltre che sulla qualità della stessa: 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni. Ovvero per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita».

Sono oltre 93mila le morti attribuibili al fumo di tabacco nel nostro Paese (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale dei decessi tra le donne), con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro.
Più di 8 milioni di persone nel mondo, ogni anno, muoiono a causa del consumo diretto di tabacco. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è uno dei più gravi problemi di salute pubblica del pianeta. Anche l’esposizione al fumo passivo è dannosa, causando annualmente circa 1,2 milioni di morti nel mondo. A livello globale, si stima che 37 milioni di giovani, di età compresa tra 13 e 15 anni, facciano uso di tabacco. La tematica proposta dall’OMS per il "No Tobacco Day 2024" mira a proteggere i bambini dalle interferenze delle industrie del tabacco.

«Gli organi colpiti dal fumo sono molteplici: l'apparato broncopolmonare e quello cardiovascolare sono i più bersagliati – commenta l’allergologo e immunologo Serra - Il Center for Disease Control and Prevention ha identificato 27 malattie fumo correlate. Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto, a cui sono riconducibili almeno 43mila decessi annui. Una persona su 4».

Dipendenza e prevenzione dal tabacco. «Il 90% degli ex fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto, ma provando in media circa 6 volte – spiega dottor Paolo Serra - le evidenze dimostrano che maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo». E aggiunge: «il sostegno dei centri antifumo, sia dal punto di vista psicologico che nella prescrizione di farmaci, facilita la decisione al cambiamento, aiutando a rafforzare le motivazioni: sul territorio nazionale sono presenti oltre 200 ambulatori per la cessazione dal fumo di tabacco e 8 di questi si trovano in Sardegna. Il fumatore che vuole smettere può rivolgersi al proprio medico oppure chiamare il Telefono Verde Contro il Fumo 800554088».

Federica Portoghese

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