Malaria, in Italia tra le principali malattie riemergenti

giovedì 25 aprile 2024
Malaria, in Italia tra le principali malattia riemergenti

È sufficiente una sola puntura di zanzara infetta per contrarre la malaria, malattia tropicale che, se non diagnosticata e curata prontamente, può essere letale. Secondo il rapporto del 2022, stilato dall’Organizzazione mondiale della salute, nel 2021 sono stati registrati 247 milioni di nuovi casi, di cui il 95% in Africa (234 milioni). Quasi l'80% dei decessi si è verificato tra bambini di età inferiore ai cinque anni. Nella Giornata mondiale della malaria, il 25 aprile, viene sensibilizzata l’opinione pubblica ed evidenziata la necessità di investimenti continui sulla prevenzione, il controllo e la lotta contro la malattia.

I dati dell’Istituto superiore di sanità (ISS) rivelano che la malaria è presente in più di 100 paesi nel mondo, principalmente nelle regioni tropicali. Anche in Italia, i dati relativi al periodo 2013-2017, confermano 3805 casi di malaria: 12 sono risultati di origine autoctona di cui 7 si sono verificati nell’estate del 2017. Gli stranieri residenti sono i più colpiti, mentre gli italiani rappresentano circa il 17% dei casi. È tra le principali malattie riemergenti, ogni anno vengono registrati una media di 700 casi importati, oltre il 90% dei quali provenienti dall'Africa Sub-sahariana.

La malaria è causata da un protozoo parassita del genere “plasmodium”, nella maggior parte dei casi diffuso nelle zanzare femmine che pungono, prevalentemente, al tramonto e durante la notte, trasferendo all’essere umano i parassiti nel sangue. Seppur raramente, la malattia può essere trasmessa anche attraverso le trasfusioni, il trapianto di organi e la condivisione di aghi o siringhe.

I sintomi più comuni sono: febbre, sudorazione e brividi, mal di testa, vomito, dolori muscolari e diarrea. Solitamente i disturbi appaiono tra i 7 e i 18 giorni successivi al contagio, ma in alcuni casi potrebbero non comparire prima di un anno o, talvolta, anche più a lungo. Per diagnosticare la malattia infettiva è sufficiente un esame del sangue.

Molti casi di malaria possono essere evitati con semplici precauzioni: consapevolezza del rischio, verificando se sia presente nel paese che si andrà a visitare, prevenzione dell'esposizione alle punture di zanzara, tramite l’impiego di repellenti per insetti e di zanzariere trattate con insetticidi. E ancora, valutazione di assunzione di farmaci anti-malaria, consultando il medico curante per sapere se sia opportuno iniziare la profilassi antimalarica prima di recarsi in paesi a rischio di infezione, e infine la diagnosi, se al ritorno dal viaggio si dovessero presentare sintomi.

Il farmaco antimalarico è usato sia per prevenire, sia per curare la malaria. Questa malattia può causare gravi complicazioni, tra cui l’anemia grave, che si verifica quando i globuli rossi non sono in grado di portare abbastanza ossigeno ai tessuti del corpo, con sintomi quali la sonnolenza e la debolezza. Esiste anche la malaria cerebrale, che consiste nell’ostruzione dei piccoli vasi sanguigni che portano il sangue al cervello, è rara e si manifesta con convulsioni, danni cerebrali e coma.

 

Federica Portoghese

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