Disfunzioni sessuali, riguardano circa il 30% degli uomini

sabato 23 marzo 2024
Disfunzioni sessuali, riguardano circa il 30% degli uomini

Il benessere sessuale e la sessualità vengono spesso considerati slegati dalla salute generale. Questi due elementi, spiega il dottor Alessandro Oppo, endocrinologo e andrologo del Policlinico Duilio Casula, «ancora oggi vengono considerati argomento di serie b, ricchi di tabù e pregiudizi quando in realtà: rappresentano un diritto di ogni individuo, di qualunque età, sesso o razza».

Il sesso è un elemento importante per il benessere psico fisico degli individui. Parlare di sessuologia nasce dall’esigenza di valorizzare argomenti ancora poco conosciuti e spesso sottostimati anche se molto frequenti. «Le disfunzioni sessuali maschili - dice il dottor Oppo - sono un problema comune che riguardano circa il 30% degli uomini. Possono essere isolate o coesistere in maniera variabile tra loro, insorgere fin dai primi rapporti o dopo un periodo di adeguata competenza sessuale, manifestarsi in alcune o in tutte le occasioni e ancora, essere di origine psicogena o organica».

Le disfunzioni sessuali possono costituire un sintomo spia di altre patologie, spesso clinicamente più gravi. Per questo, prosegue l’esperto, «è importante rivolgersi allo specialista per una disfunzione sessuale perché questo può diagnosticare, anche in maniera precoce, altre patologie che magari hanno un’impatto clinico importante».

I disturbi della sessualità peggiorano la qualità di vita del paziente, della partner e quindi della coppia. «Nella comune pratica clinica – dice ancora il dottor Oppo - bisognerebbe sempre indagare sulla vita sessuale del paziente di sesso maschile così come è prassi consolidata indagare sulle caratteristiche del ciclo mestruale nelle donne».

I principali disturbi della sessualità maschile possono colpire le varie fasi della risposta sessuale, e parliamo quindi di: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e disturbo da desiderio sessuale ipoattivo.

La disfunzione erettile, spiega l’esperto, «è caratterizzata dalla persistente o ricorrente incapacità a raggiungere e mantenere una erezione di rigidità sufficiente a permettere un rapporto sessuale soddisfacente. È presente nel 12-13 % della popolazione generale e la sua prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età e in corso di svariate patologie quali la aterosclerosi, l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, l’obesità, alcune malattie neurologiche, le malattie croniche in generale, le malattie neoplastiche, la depressione, l’assunzione di alcuni farmaci e in seguito a interventi chirurgici demolitivi su vescica, prostata e intestino retto».

Il disturbo tende ad essere più frequente nelle persone che fumano tanto, nei pazienti obesi e in chi è molto sedentario, mentre le cause psicogene sono solitamente prevalenti nei giovani.

L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale maschile più frequente, afferma l’andrologo Oppo, «colpisce fino al 20-30% degli individui. In questo disturbo l’eiaculazione avviene entro un minuto dalla penetrazione con conseguente disagio psicologico del paziente e della partner. Può essere presente sin dai primi rapporti sessuali o manifestarsi dopo avere sperimentato rapporti con tempi eiaculatori normali. Può manifestarsi con tutte le partner o essere selettivo ed essere di origine psichica o organica».

«Il disturbo sessuale ipoattivo - conclude il dottor Alessandro Oppo - è caratterizzato dalla persistente o ricorrente scarsità o assenza di fantasie sessuali e di desiderio per l’attività sessuale, della durata di almeno sei mesi e viene percepito come fortemente disturbante. Anch’esso può essere primitivo o acquisito e generalizzato o selettivo (partner specifico). Può essere psicogeno e organico o conseguente all’assunzione di alcuni farmaci. Per curare le disfunzioni sessuali maschili ci sono i farmaci specifici ma prima di tutto bisogna cercare di riconoscerne le cause e, se possibile, trattarle e intervenire sugli stili di vita migliorandoli».

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