Artrosi, oltre 4 milioni di persone ne soffrono

mercoledì 21 febbraio 2024
Artrosi, oltre 4 milioni di persone ne soffrono

L’artrosi o osteoartrosi è una malattia cronica degenerativa non infiammatoria delle articolazioni. Colpisce in Italia, almeno 4 milioni di persone e le donne hanno un rischio di svilupparla leggermente superiore rispetto agli uomini, soprattutto dopo la menopausa.


I principali sintomi, spiega il professor Alberto Cauli, direttore di Reumatologia del Policlinico Duilio Casula «sono rappresentati dal dolore nella sede interessata e dalla difficoltà a svolgere le normali azioni della vita quotidiana, nei casi più severi si può verificare l’evoluzione in disabilità». L’artrosi è la seconda malattia cronica più diffusa nel nostro paese, con il 14,8%, preceduta solo dall’ipertensione (18,8%) ed è caratterizzata dalla perdita progressiva della cartilagine articolare e dal successivo danno delle altre componenti della articolazione, come la capsula, i tendini, i menischi e infine l’osso adiacente.

Le articolazioni più interessate sono: l’anca, il ginocchio, la colonna vertebrale e le articolazioni di mani e piedi. Le cause sono multifattoriali, prosegue lo specialista, «con modesto contributo della predisposizione ereditaria. L’artrosi è difficile da prevenire, ma vi è evidenza che il controllo del peso corporeo, la correzione dei vizi posturali, la riduzione dei carichi eccessivi e ripetuti, la regolare pratica ginnica e il rinforzo della muscolatura a cavallo delle articolazioni svolgano un ruolo protettivo sulla integrità e sul trofismo cartilagineo».

Queste precauzioni sono maggiormente efficaci se attuate precocemente e con assiduità. Al fine di controllare i sintomi e l’evoluzione, dice il professor Cauli, «è utile, sia nelle prime fasi che in quelle avanzate, il supporto farmacologico, somministrato per via generale o per via iniettiva, all’interno delle articolazioni». In questo contesto, conclude il professor Alberto Cauli, «è importante il ruolo del reumatologo per differenziare l’artrosi dalle artriti e dai reumatismi extra-articolari, in modo da giungere alla diagnosi corretta e impostare la terapia più appropriata».

Solo nei casi più severi di degenerazione irreversibile dell’articolazione, quando il dolore e il deficit di funzione deteriorano marcatamente la qualità della vita del paziente, si pone l’indicazione chirurgica con sostituzione dell’articolazione con una protesi.

CL

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