Pediatri e medici di base, l'assistenza sarà 16 ore al giorno

mercoledì 30 marzo 2016
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Assistenza medica sul territorio garantita 16 ore su 24 e servizio notturno affidato al 118. È questa una delle novità previste dal documento integrativo dell'atto d'indirizzo per il rinnovo delle convenzioni con medici e Pediatri di famiglia, licenziato dalla Commissione Salute delle Regioni. Obiettivo del documento, la «revisione e riorganizzazione dei processi assistenziali e di accesso alle prestazioni mediante il coordinamento dell'attività' dei medici convenzionati e degli altri professionisti sanitari».

L'atto di indirizzo, deliberato nel 2014 e ora integrato, si basa sulla revisione e riorganizzazione dell'assistenza e dell'accesso alle prestazioni mediante il coordinamento dell'attività dei medici convenzionati e degli altri professionisti sanitari. Prevede a questo scopo la creazione di Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), articolate su un bacino di utenza massima di 30mila abitanti ma «senza incrementi di costo», con lo scopo di garantire continuità dell'assistenza e, in ultima analisi, alleggerire il carico degli ospedali. Riuniranno medici di cure primarie, Pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali e forniranno assistenza dalle 8 alle 20 nei giorni feriali, più altre 4 ore dalle 20 alle 24 dei medici “a rapporto orario”, ovvero h16, mentre inizialmente doveva essere sull'arco di tutte le 24 ore. L'emergenza-urgenza subentrerà per coprire gli altri orari.

Dopo una lunga gestazione si è ora quindi più vicini al traguardo: «Questo significherà - spiega Massimo Cozza, segretario Fp Cgil Medici - la possibilità di riaprire finalmente dopo anni di blocco, le trattative tra Sisac e sindacati per il rinnovo degli accordi, che potranno ridefinire ruoli e funzioni dei medici convenzionati, anche per quanto riguarda gli aspetti economici».

Fermo è stato il no del Sindacato Medici Italiani. Secondo il segretario Pina Onotri l'h16 è «un sistema mai sperimentato», che «produrrà uso improprio del 118 in ore notturne, intasamento del pronto soccorso, tagli alla guardia medica, con perdita di posti di lavoro».

Buone le reazioni dai Medici di Famiglia. «Ribadisco la positività del percorso di consultazione che ha consentito di sbloccare un atto doveroso, troppo a lungo colpevolmente sottratto, non solo alla negoziazione della categoria, ma soprattutto al diritto di tutti i cittadini di sperare in un miglioramento delle cure territoriali». Così Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), in merito alla bozze del Documento integrativo dell'atto di indirizzo per la medicina convenzionata, approvato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e che ridisegnerà l'assistenza sul territorio. Il successivo percorso di contrattazione, «da avviare immediatamente –  conclude Milillo –  avrà un ruolo di aggiustamento di incongruenze, imprecisioni o imperfezioni dell'atto d'indirizzo, che storicamente ci sono sempre state ed è inimmaginabile che non ci siano anche questa volta, anche perché un indirizzo è una direzione e mai un punto di arrivo». Quanto al merito, conclude, «circolano in queste ore delle bozze, mi riservo di conoscere il testo ufficiale per poterlo commentare».

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