Diagnosticare la spina bifida è possibile

mercoledì 25 ottobre 2023
Diagnosticare la spina bifida è possibile

La spina bifida è una malformazione congenita del sistema nervoso che si verifica quando la colonna vertebrale del feto non si sviluppa correttamente. In Italia  si registrano circa 6 casi per 10 mila nati, di cui il 50% sono casi di spina bifida. Ogni anno nel mondo almeno 300mila bambini nascono con questa malformazione.

L'idrocefalo è una condizione in cui il liquido cerebrospinale si accumula nel cervello a causa di un'alterata circolazione o assorbimento. Queste due condizioni complesse  in molti casi portano a disabilità di tipo cognitivo e comportamentale, nonché disfunzioni neurologiche.

«La spina bifida - spiega la dottoressa Silvia Ajossa, ginecologa del Centro integrato di procreazione medicalmente assistita e diagnostica ostetrica-ginecologica del Policlinico Duilio Casula - può essere diagnosticata durante la vita prenatale mediante test di screening con dosaggi delle alfa feto proteina materna ma soprattutto mediante una ecografia fetale».

«Durante la vita fetale una piccola quantità di alfa-fetoproteina (AFP) materna, proteina prodotta dal feto, supera la placenta - prosegue la dottoressa Ajossa - e si riscontra nella circolazione sanguigna materna, ma un'alto dosaggio di AFP è suggestivo di difetti del tubo neurale».

In questi casi è fondamentale eseguire una ecografia morfologica fetale di II livello. «L’ecografia ostetrica morfologica accurata - spiega la ginecologa del Policlinico Duilio Casula - è la metodica più accurata per porre una diagnosi di spina bifida prina della nascita del bambino. L’ecografia può essere eseguita tra la 11 e la 14 settimana ma meglio intorno alla 20 settimana.  In mani esperte può essere anche posta diagnosi della severità del difetto in modo da poter valutare anche la prognosi e le possibilità terapeutiche».

In questi anni c’è stata una notevole evoluzione anche nel trattamento intrauterino del feto affetto da spina bifida. «Questa chirurgia prenatale - conclude la dottoressa Silvia Ajossa - può essere eseguita prima della 26 settimana di gestazione anche mediante fetoscopia. Il trattamento in utero può ridurre la disabilità del bambino dopo la nascita e riduce anche i rischi della idrocefalia legata al difetto neurale».

Il 25 ottobre si celebra la Giornata mondiale della Spina Bifida e Idrocefalo (World Spina Bifida and Hydrocephalus Day) che ha preso inizio nel 2011 allo scopo di accrescere la consapevolezza e la comprensione.

 

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