Al Policlinico trattamento “su misura” per ernie e laparoceli

domenica 15 ottobre 2023
Al Policlinico trattamento “su misura” per ernie e laparoceli

Nella Chirurgia Generale del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professor Pietro Giorgio Calò, per trattare ernia e laparoceli vince l’approccio “su misura” per il paziente.


«L’intervento per trattare la patologia erniaria – spiega il professor Enrico Erdas, chirurgo del Policlinico - può essere eseguito in regime di Day Surgery o in regime di ricovero ordinario, con tecniche tradizionali (chirurgia aperta) o con tecniche mininvasive (laparoscopia, endoscopia, robotica) utilizzando reti protesiche il cui tipo e sede di impianto cambiano in base a ciò che emerge dalla valutazione clinica complessiva».

Il quadro clinico può variare da sintomi modesti, al dolore sotto sforzo, fino a quadri molto complessi in grado di compromettere la vita sociale e lavorativa del paziente. Il tipo di trattamento chirurgico non è uguale per tutti ma differisce notevolmente in base a diversi fattori, spiega il chirurgo «dal tipo e alle dimensioni dell’ernia, alle caratteristiche del paziente, l’età e patologie associate, dallo stato complessivo della parete addominale e allo scenario clinico come l’insorgenza di complicanze acute, impossibilità di chiudere la parete addominale».

L’ernia è una patologia caratterizzata dalla sporgenza di uno o più organi interni attraverso un difetto della parete addominale. La più comune è l’ernia inguinale, ma possono osservarsi con frequenza anche altri tipi. Quando l’ernia insorge in corrispondenza di una cicatrice chirurgica si parla più precisamente di laparocele. «Si tratta – dice il professore - di una patologia estremamente diffusa: circa il 20% della popolazione adulta ne è affetta e fino al 30% degli individui sottoposti a chirurgia addominale è destinato a sviluppare un laparocele nel corso della vita».

«Nei casi più complessi, ad esempio ernie plurirecidive e giganti - prosegue il professore - può essere necessario inserire il paziente in un percorso, cosiddetto di pre-abiliatazione, che gli consente di arrivare all’intervento nelle migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali e di avere un decorso post-operatorio migliore in termini di riduzione delle complicanze chirurgiche e del tempo di degenza, con un conseguente miglioramento della qualità della vita».

Nella Chirurgia Generale, tra le altre patologie, si tratta quella erniaria dalla più semplice alla più complessa, con un’ampia varietà di dispositivi protesici. «Ci si avvale – conclude il professor Enrico Erdas - di tecniche chirurgiche moderne e di tutti gli strumenti utili alla gestione dei casi più complessi utilizzando la tossina botulinica e la laparoscopia e la prevenzione e gestione delle complicanze chirurgiche utilizzando il VAC-Therapy».

CL

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