Vitiligine, il risvolto psicologico della malattia

domenica 25 giugno 2023
Vitiligine, in tutto il mondo 330 mila persone colpite

La vitiligine è una patologia della pelle che si manifesta con la perdita del normale colorito in alcune zone del corpo, assumendo un colore bianco-latte. A livello mondiale, questa colpisce circa 330 mila persone. È una patologia cutanea che può generare nei pazienti disagi di tipo psicologico, perché la malattia si manifesta in aree del corpo visibili (su più del 32% di persone provoca depressione e nel 72% causa ansia).

Questa patologia è provocata dalla mancanza di melanociti, ossia le cellule incaricate alla produzione di melanina. Le parti del corpo che generalmente vengono colpite sono: il dorso delle mani e dei piedi e le aree intorno agli occhi e alla bocca, esiste poi la possibilità che le macchie si trovino sparse qua e là sul corpo.

Le zone interessate risultano visivamente più chiare rispetto al resto della pelle e questo è l’unico sintomo per riconoscere la malattia. La forma di vitiligine più comune viene chiamata non-segmentaria ed è quella più riconoscibile, in alcuni casi, può colpire anche capelli o peli che diventano bianchi.

La patologia colpisce lo 0,5-2% della popolazione mondiale con una maggiore incidenza nella popolazione asiatica, senza una significativa differenza tra i due sessi. Può verificarsi a qualsiasi età anche se, in circa la metà dei casi insorge prima dei 20 anni e nel 70% dei casi si verifica entro i 30 anni di età.

Grazie ai passi avanti della ricerca è possibile individuare i migliori trattamenti per ogni paziente, controllare lo stato della malattia e favorire una possibile ri-pigmentazione, con un percorso personalizzato. La patologia, maggiormente trattata con la fototerapia associata a cortisonici, adesso vede il supporto di trattamenti più mirati. La ricerca ha messo a disposizione degli specialisti nuovi farmaci conosciuti come JAK inibitori, ovvero molecole che sono state studiate specificamente per questa malattia.

Nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari vengono adottate apparecchiature per la terapia con luce ultravioletta UVA-UVB, UV-B-NB, sia per tutto il corpo, sia quando la malattia è localizzata solo in una determinata zona.

Martina Cau

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