Endometriosi, colpite più di 3milioni di donne

martedì 28 marzo 2023
Endometriosi, colpite più di 3milioni di donne

L’endometriosi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), colpisce nel mondo 190milioni di donne, un numero molto importante che fa riflettere su quante siano le donne affette da questa patologia di carattere progressivo e quando la diagnosi precoce e il giusto percorso terapeutico siano importanti. La malattia evidenzia la presenza dell’endometrio all’interno dell’addome, fuori dall’utero ma non solo. L’endometrio, ovvero il rivestimento interno dell’utero che viene normalmente eliminato ciclicamente con le mestruazioni, quando si presenta la patologia invade gli organi pelvici tanto da determinare sintomi gravi come sterilità e dolore cronico.

«L’endometriosi è una malattia molto diffusa – afferma il professor Stefano Angioni, direttore della Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari - che colpisce circa il 10% (più di 3milioni) delle donne in età riproduttiva, tanto che è stata riconosciuta di recente malattia sociale».
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) conferma che la patologia, più frequente fra i 25 e i 35 anni d’età, è asintomatica nel 25% dei casi ed è presente nel 50% delle adolescenti che vengono sottoposte a laparoscopia per dolore pelvico. Sono coinvolte circa il 35% delle donne con problemi di sterilità e il 60% delle donne con dolore pelvico.

Il Centro endometriosi del Policlinico Duilio Casula è stato attivato e organizzato a partire dal 2005, sotto la responsabilità del professor Stefano Angioni, e accreditato dalla Regione Sardegna nel 2013. Nel Centro ci si occupa principalmente dell’inquadramento diagnostico e terapeutico delle pazienti, che attualmente sono oltre mille.
Le pazienti vengono seguite tramite controlli periodici e nel caso sia necessario intervenire chirurgicamente è disponibile un’equipe multidisciplinare composta da ginecologo, chirurgo-cole-rettale e urologo che si occupa di trattare le forme più gravi dell’endometriosi, la cosiddetta endometriosi infiltrante che si verifica in circa cento casi all’anno.

È importante sapere sin dalla gioventù che i dolori mestruali e durante i rapporti non sono normali e devono essere subito riferiti al medico. «Nelle giovanissime – sostiene il professor Angioni - il primo sintomo può essere rappresentato da semplici mestruazioni dolorose che pertanto possono rappresentare il primo segno della comparsa dell’endometriosi stessa».

L’ISS sostiene che l’endometriosi è causa di sub-fertilità o infertilità nel 30-40% dei casi, generando un impatto pesante che può porta alla riduzione della qualità della vita e anche incidere a livello psicologico oltre che fisico. Si tratta, perciò, di una condizione che può risultare fortemente invalidante.

Per prevenire l’infertilità e migliorare la qualità di vita è fondamentale una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo, attuati da medici di medicina generale e ginecologi. È importante anche una buona dose di informazione da parte delle donne sull’esistenza della patologia. Infatti, «moltissime professionalità mediche come ginecologi, urologi, chirurghi ecc. devono spesso prestare la loro assistenza - dice il professor Angioni - a donne che magari non sanno di aver questa patologia e si rivolgono alla loro attenzione accusando dolori ritenuti di altra origine». «Il problema medico e sociale dell’endometriosi – conclude il professore - è la mancanza di conoscenza dell’esistenza e delle conseguenze di questa malattia tanto che per mesi ed anni può essere trascurata e quindi rimanere non curata».

«La Ginecologica e Ostetricia è particolarmente attiva nella ricerca scientifica – spiega il professor Stefano Angioni - nei confronti di questa enigmatica malattia. Oltre alle numerose ricerche che hanno validato approcci diagnostici, terapie mediche e trattamenti chirurgici delle varie forme di endometriosi, attualmente sono in corso studi molto promettenti sugli aspetti omici. Infatti – conclude Angioni- gli studi attualmente in corso sulla genomica, metabolomica e microbiomica potrebbero aiutarci nel chiarire l’origine della malattia e nell’effettuare una diagnosi precoce».

Il 28 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’endometriosi, in cui si riconosce l’importanza di promuovere una maggiore consapevolezza sulla patologia.

LM

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