Cure palliative, “Viaggio nel cuore di Ippocrate” torna in scena
Il mondo delle Cure palliative conquista il cuore di tutti. A grande richiesta l’opera teatrale il “Viaggio nel cuore di Ippocrate” torna in scena una seconda volta.
Lo spettacolo, in replica venerdì 24 marzo alle ore 20.30 al Teatro del Segno in via Quintino Sella a Cagliari è stato realizzato grazie al patrocinio dell’Aou di Cagliari, della Società Italiana di Cure Palliative, dell'Associazione "Non solo avvocati e del Teatro del segno TSE.
Il biglietto avrà un costo di 10 euro e l’intero ricavato questa volta sarà devoluto in beneficenza al gruppo di prevenzione oncologica ASAMA (Associazione Sarda Mastopatiche) e a ODV “Nessuno è escluso” per le famiglie che vivono in casa disabilità gravi o gravissime. Per prenotare è necessario mandare un messaggio Whasapp al numero 3513753634.
Protagonisti i racconti di vita vissuta da parte di pazienti e dipendenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, all’interno del centro di Cure palliative e terapia del dolore al San Giovanni di Dio coordinato dal professor Gabriele Finco, direttore dell’Anestesia e rianimazione del Policlinico Duilio Casula.
Lo spettacolo nato dall’idea di Maria Cristina Deidda, Norma Deidda, Simona Cuneo, Elena Secci, Maria Antonietta Fenu dell'Aou di Cagliari, sarà presentato anche questa volta da Angelica Lai. Il testo teatrale è a cura di Lalla De Angelis e Laura Rosa, con Paola Biolchini e con la regia di Luca de Angelis della scuola teatrale “La scimmia ubriaca” mentre coreografie e danza sono a cura di Elisabetta Musu che verrà accompagnata dal cantante Luca Espa.
Le Cure palliative hanno la funzione di preservare la miglior qualità di vita possibile dell’individuo, prendendosi cura del paziente e della sua famiglia con l’utilizzo anche di terapie non farmacologiche. «Una fra tante di queste terapie - spiega la dottoressa Maria Cristina Deidda, palliativista del centro di Cure palliative e terapia del dolore del San Giovanni di Dio - è il supporto spirituale per il contenimento del dolore totale, che, ad esempio, incoraggia l'uso di facoltà immaginative, l’uso dell'arte attraverso la medicina narrativa, così come del teatro, musica, danza».
CL