Problemi d’udito, 7 milioni di italiani soffrono di ipoacusia

venerdì 3 marzo 2023
Problemi d’udito, 7 milioni di italiani soffrono di ipoacusia

In Italia, 7 milioni di persone soffrono di problemi d’udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione. Un over 65 su tre soffre di ipoacusia, un problema che non consente di sentire bene i suoni e comprendere chiaramente le parole. Anche quest’anno, il 3 marzo si celebra il World Hearing Day - Giornata mondiale dell’udito promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), istituita per sensibilizzare governi e cittadini riguardo l’importanza di questo tema.

Gli esperti affermano che circa il 5% della popolazione mondiale convive con una perdita uditiva, mentre entro il 2050 una persona su quattro sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito. Oltre un miliardo di giovani è a rischio. Il principale fattore che influenza questi dati è la sempre più crescente esposizione al rumore.

Trattandosi di complicazioni che si riscontrano quasi unicamente oltre i 60 anni, nel nostro paese i dati riguardo l’ipoacusia sono riportati dalla sorveglianza PASSI d’Argento, sistema dedicato alla popolazione anziana. PASSI riporta che in Italia, dal 2017 al 2020, oltre il 20% degli ultra 64enni riferisce un deficit dell’udito, dei quali meno del 6% riesce a risolverlo tramite l’utilizzo di un apparecchio acustico. Il restante 14% non fa ricorso ad alcun ausilio, portandosi dietro il problema. Sono coinvolti paritariamente uomini e donne (20% in entrambi i sessi), percentuale che aumenta con l’avanzare degli anni, interessando il 47% degli ultra 85enni. Invece, a livello geografico, nel Sud si sono registrati più casi rispetto a Centro e Nord.

Inoltre, il deficit uditivo è fortemente associato alla condizione socio-economica di una persona. Sono coinvolte maggiormente le persone più svantaggiate a livello economico (30% contro 16% di chi non ha difficoltà economiche) e meno istruite (26% contro 14% delle persone con livello di istruzione più elevato). Lo svantaggio è a sua volta amplificato dall’impossibilità di queste persone nel potersi permettere un apparecchio acustico.

Rimane alta anche la quota di persone con problemi uditivi non corretti o non correggibili (14%), coloro che vivono le proprie giornate senza riuscire ad ascoltare e comprendere chiaramente chi fa parte della loro vita. Secondo PASSI d’Argento, chi presenta queste difficoltà ha più probabilità di riscontrare sintomi depressivi (26% contro 13% del resto della popolazione) e isolarsi socialmente, cioè non incontra o parla con nessuno (42% contro 18% del resto della popolazione).

Lo slogan per l’undicesima edizione della Giornata mondiale dell’udito è “Ear and hearing care for all! Let’s make it a reality” – “Cura dell’orecchio e dell’udito per tutti! Facciamolo diventare realtà”, lanciando come messaggio la necessità di mettere in primo piano la cura uditiva affinché i vari paesi mondiali si avvicinino verso l’obiettivo comune di una copertura sanitaria universale. Il 2 e 3 marzo, nella sede del Ministero della Salute, avrà luogo la “Hear a Thon”, ovvero la manifestazione italiana centrata sul claim scelto per quest’anno.

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