Infertilità e procreazione medicalmente assistita, le possibili tecniche

mercoledì 21 dicembre 2022
Procreazione medicalmente assistita, una speranza per le coppie

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’infertilità come l'assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti e la considera una patologia. Questo fenomeno riguarda circa il 15% delle coppie e le cause, sia nelle donne che negli uomini, sono numerose e di diversa natura. In Italia, nel 2020 sono stati applicati 80.099 cicli di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) e 11.305 bambini sono nati vivi dall’applicazione di tutte le tecniche, pari al 2,8% dei nati nella popolazione generale nello stesso anno. La gravidanza è la condizione fisiologica della donna che inizia con il concepimento del feto e continua con il suo sviluppo fino al momento del parto. Durante tale periodo la futura mamma dovrebbe sottoporsi a diversi controlli medici ed ecografici che hanno la finalità di valutare la salute del feto e salvaguardare la salute della donna.

Il “Centro integrato di procreazione medicalmente assistita e diagnostica ostetrico-ginecologica” del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, diretto dal professor Stefano Guerriero, offre alla coppia un percorso che parte dalla prima visita, durante la quale si raccoglieranno i dati clinici per poter valutare gli esami da eseguire al fine di individuare le cause di infertilità, continua con l’esecuzione degli esami fondamentali per poter indirizzare la coppia verso il giusto programma terapeutico e termina con l’effettuazione delle tecniche di riproduzione medicalmente assistita. Offre anche un’assistenza che copre tutto il percorso dal concepimento alla nascita del bambino che comprende nel primo trimestre il test di screening che prevede la valutazione del rischio di alterazioni cromosomiche e lo screening della pre-eclampsia, la consulenza genetica e la diagnosi prenatale invasiva (villocentesi). Nel secondo trimestre la diagnosi prenatale invasiva (amniocentesi), l’ecografia morfologica (da effettuare fra 19 e 21 settimane compiute di età gestazionale) e l’ecocardiografia fetale e nel terzo trimestre l’ecografia per la valutazione dell’accrescimento del feto.

«Nel nostro centro – spiega il professor Stefano Guerriero – le nostre coppie possono eseguire la sonosalpingografia (la valutazione della pervietà tubarica per via ecografica), ecografie di I livello per la valutazione della conta dei follicoli antrali e della anatomia pelvica, ecografie di II livello per la ricerca di patologia degli organi genitali (endometriosi, malformazioni uterine), dosaggi ormonali, colposcopie, spermiogrammi. Una volta conclusa la parte diagnostica le coppie verranno indirizzate verso le diverse opzioni terapeutiche che possono sempre essere eseguite all’interno della struttura come quali fecondazione in vitro e trasferimento embrionario (FIVET), iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi (ICSI), inseminazione intrauterina (IUI), monitoraggio dell’ovulazione multipla».

«Il centro – continua il professor Guerriero – offre un’assistenza durante tutto il percorso grazie anche alla presenza di un pronto soccorso aperto 24 ore su 24. È poi possibile eseguire ecografie di II livello nel caso di gravidanze gemellari, presenza di infezioni materne (toxoplasma, citomegalovirus), malformazioni fetali, ritardi di crescita fetali e patologie materne. La gravidanza deve essere anche seguita clinicamente e nell’ambito del centro esiste un ambulatorio dove vengono seguite le gravidanze fisiologiche nella loro interezza quindi non solo dal punto di vista ecografico ma anche clinico».

Questi ambulatori sono seguiti da attente ostetriche e medici strutturati, preparati e con anni di esperienza che lavorano giornalmente anche nel reparto di ostetricia e in sala parto. Quindi la donna viene accompagnata durante tutto il percorso, dalla prima visualizzazione del battito dell’embrione sino alla sala parto.

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