Alzheimer, in Sardegna oltre 20 mila persone affette da demenza

mercoledì 21 settembre 2022
Giornata mondiale dell'Alzheimer

Le demenze, in particolare la malattia di Alzheimer, rappresentano un grande problema in tutto il mondo.  Anche la situazione sarda rimane critica: sono 600 le persone in cura nel reparto di Neurologia del Policlinico Duilio Casula – diretto dal professor Giovanni Defazio – e 20 mila le persone affette da demenza in tutta la regione, di cui oltre il 50% ha la malattia di Alzheimer. Per riflettere sulle problematiche che riguardano le persone affette da questa malattia e le loro famiglie, il 21 settembre si celebra proprio la Giornata Mondiale dell’Alzheimer.

«Le demenze sono in crescente aumento nella popolazione generale – spiega Gianluca Floris, neurologo del Policlinico Duilio Casula – e sono state definite dall’Organizzazione mondiale della sanità “una priorità mondiale di salute pubblica”. La malattia di Alzheimer è la principale forma di deterioramento cognitivo acquisito dell’adulto, comporta un progressivo declino della memoria e delle altre funzioni cognitive, disturbi comportamentali con perdita nel tempo dell’autosufficienza».

Il neurologo dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari spiega che «è l’età il principale fattore di rischio»: si stima che ne sia colpita circa il 5% della popolazione al di sopra dei 65 anni e circa il 20% degli ultra-85enni.

«In Italia – dice ancora Floris – sono attualmente presenti circa 1.100.000 persone con demenza (di cui il 50-60% con Alzheimer, in Sardegna circa 350). Per quanto riguarda la diagnosi e terapia è importante la presa in carico presso i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) strutture finalizzate ad una diagnostica accurata e a piani di trattamento farmacologici e non farmacologici individualizzati per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie. Un CDCD è attivo nella Neurologia del Policlinico dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari».

«Comunque – conclude l’esperto del Casula – la ricerca è particolarmente fertile in questo campo. Negli ultimi decenni, infatti, vi è stata una progressiva crescita delle conoscenze sulla malattia di Alzheimer, con un netto miglioramento della precisione diagnostica fin da una fase precoce, delle conoscenze sui fattori di rischio ambientali e sui fattori protettivi con concrete possibilità di prevenzione sulla popolazione, delle nuove acquisizioni sulla patogenesi con un ampio numero di sperimentazioni cliniche in corso su nuove terapie risolutive».


MC

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