L’Aou di Cagliari sbarca su TikTok

venerdì 16 settembre 2022
L’Aou di Cagliari sbarca su TikTok

L’Azienda ospedaliero Universitaria di Cagliari sbarca anche su TikTok, il social del momento in fortissima espansione in tutto il mondo e anche in Italia. L’Aou di Cagliari è una delle prime aziende pubbliche italiane ad aprire un profilo istituzionale su questa piattaforma.

Con l’arrivo su TikTok l’azienda ospedaliera è ora presente su tutti i principali social e piattaforme di messaggistica: i cittadini possono dialogare con l’Aou di Cagliari su Facebook (24 mila fan), Instagram (oltre 12 mila follower), Twitter, Youtube, Linkedin, Whatsapp e Telegram. L’Aou di Cagliari è inoltre la prima azienda pubblica italiana ad aver digitalizzato l’Ufficio relazioni con il pubblico: un sistema innovativo e all’avanguardia che consente ai pazienti di contattare l’azienda con qualunque mezzo (social, messaggistica, via mail, al telefono e in presenza) h 24 e 7 su giorni su 7, 365 giorni l’anno e avere risposte in tempi rapidissimi.

L’annuncio dello sbarco su TikTok è stato dato durante gli Stati Generali della Comunicazione Pubblica in corso a Bergamo. «La comunicazione per l’Aou di Cagliari è strategica e molto importante – spiega il direttore generale Chiara Seazzu – l’obiettivo è costruire un rapporto sempre più forte e solido con i nostri pazienti e i loro familiari, renderli partecipi di ciò che accade nella nostra azienda, ascoltare le loro opinioni e stare sempre al loro fianco».

Così come sulle altre piattaforme social, anche su TikTok ci saranno rubriche sanitarie e di medicina, campagne di educazione della salute, trasmissioni con esperti e professionisti a cui è possibile rivolgere in diretta domande e avere subito risposte.

«Merito di un’azienda che crede davvero nell’importanza della relazione con i pazienti – spiega Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne – del personale dell’Aou molto attento e sensibile e a uno staff straordinario che lavora tutti i giorni per ascoltare e dare risposte ai pazienti».

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