Salute della donna, la prevenzione al primo posto

venerdì 22 aprile 2022
Salute della donna 2022

«La salute femminile costituisce un bene primario e collettivo la cui tutela non deve conoscere ostacoli e limitazioni». Queste parole sono state pronunciate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna dell’anno scorso, che oggi giunge alla sua settima edizione.

Tuttavia, negli ultimi due anni il benessere femminile ha incontrato degli ostacoli: molte donne hanno dovuto rinunciare o rimandare visite specialistiche a causa della situazione pandemica, mettendo un freno alla prevenzione.

Tra i disturbi femminili più frequenti troviamo i problemi ginecologici, come le varie irregolarità del ciclo mestruale, l’endometriosi, e il papilloma virus (HPV) che è il principale fattore di rischio per il cancro della cervice uterina. L’infezione da Hpv è estremamente frequente: si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive si possa infettare nel corso della propria vita con un virus Hpv di qualunque tipo, ma la vaccinazione (che bisogna effettuare a 12 anni circa) consente di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione.

Anche per il tumore al seno, una tra le patologie più diagnosticate nelle donne (in Italia stimate circa 55.000 nuove diagnosi nel 2020 e 12.500 decessi nel 2021), la prevenzione resta uno degli strumenti più importanti: attraverso l’autopalpazione trimestrale, la mammografia e l’ecografia mammaria, con cadenze fisse stabilite, si può arrivare ad una diagnosi precoce, aumentando vertiginosamente le probabilità di guarigione.

Di fronte a questi dati, possiamo capire quanto sia fondamentale la prevenzione per la salute della donna. Deve essere effettuata attraverso visite e controlli specialistici periodici, al fine di ridurre l'incidenza delle malattie e la mortalità, e per favorire il mantenimento del benessere e della qualità di vita. Non sempre però questi suggerimenti vengono rispettati; i dati mostrano che in Italia non viene raggiunta un’ottima percentuale di screening effettuati: solo il 75% delle donne fra i 50 e i 69 anni (in Sardegna il 66%) si sottopone allo screening mammografico e solo il 79% fra i 25 e i 64 anni (in Sardegna il 73%) si sottopone allo screening cervicale (Pap-test o HPV test) a scopo preventivo.

L'invito a tutte le donne, in questa giornata nazionale, è quindi quello di non trascurare l’agenda della prevenzione e di eseguire gli esami di screening consigliati per fasce di età, nonostante le difficoltà che la pandemia comporta. L’Azienda ospedaliera-universitaria di Cagliari ha aderito alla settimana della salute promossa da Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di genere, con l’Open Week speciale nel quale offre alle cittadine, dal 20 al 26 aprile, consulenze gratuite nell’ambito delle seguenti problematiche: irregolarità del ciclo e disturbi ormonali, dolori pelvici cronici e/o endometriosi, menopausa, problemi di incontinenza urinaria, urgenza, prolasso degli organi pelvici, tumore al seno (per avere maggiori informazioni, consultare link articolo).

L’iniziativa, promossa dal 2016 dal ministero della Salute, ha lo scopo di richiamare l'attenzione di operatori sanitari e cittadini sull’importanza di un'adeguata tutela della salute della donna, in termini di prevenzione e di accesso alle cure sul territorio.

V.A.

torna all'inizio del contenuto