A San Valentino cuori felici ma specialmente in salute, il 14 febbraio è anche la Giornata Mondiale delle cardiopatie congenite

lunedì 14 febbraio 2022
Cardiopatie congenite 2022

Il 14 febbraio parliamo di cuore, ma non solo per la festa degli innamorati. Questa ricorrenza coincide con la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite, anomalie strutturali del cuore e dei grossi vasi, tra le malformazioni neonatali più comuni. Si verificano in quasi I'1% dei nati vivi e rappresentano la più frequente causa di mortalità infantile. Molteplici sono i fattori di rischio associati all'insorgenza di cardiopatia e spesso risultano legati a condizioni materne, familiari e fetali.

L’obiettivo principale di questa giornata è sensibilizzare società e istituzioni su cosa significhi per una persona avere una cardiopatia congenita. Per questo è necessario promuovere la conoscenza di tutti gli aspetti connessi alle cardiopatie congenite, a partire dalla loro possibile prevenzione, la diagnosi precoce e infine il loro trattamento.

«La stragrande maggioranza delle cardiopatie congenite – dice la dottoressa Paola Neroni, pediatra cardiologa del Policlinico Duilio Casula – può essere curata con elevate probabilità di successo tramite interventi di chirurgia convenzionale e/o di emodinamica consentendo la correzione del difetto, il ripristino di una buona funzione cardiaca e il ritorno a una vita normale. Nei casi più complessi – continua la dottoressa Neroni – la chirurgia spesso non può ricreare la normale anatomia: in questi casi si parla, quindi, di interventi chirurgici palliativi il cui fine ultimo è quello di rendere la cardiopatia compatibile con la vita, pur non potendo assicurare al paziente una qualità perfettamente sovrapponibile a quelle dei suoi coetanei sani».  

Le cardiopatie sono diverse per genere ed entità e per questo devono essere trattate tempestivamente. Conoscere in anticipo quali siano i neonati a rischio permette alle strutture di ottimizzare l'assistenza al momento del parto e programmare gli interventi terapeutici necessari.

«È importante – conclude la dottoressa Neroni – che prima i genitori e poi i pazienti, diventati adolescenti, sappiano che è fondamentale seguire l'eventuale terapia farmacologica ed eseguire periodici controlli nel centro di cardiologia pediatrica di riferimento al fine di valutare l'evoluzione nel tempo delle cardiopatie congenite, in storia naturale o operate, per intercettare eventuali complicanze di recente insorgenza, ad esempio di natura aritmica, ma soprattutto per programmare il miglior iter terapeutico».

 

Cecilia Pellegrini Bettoli

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