Giornata Mondiale del Braille: cecità e prevenzione

martedì 4 gennaio 2022
Prevenzione cecità

La Giornata Mondiale del Braille si celebra il 4 gennaio per sensibilizzare circa l’importanza del braille come mezzo di comunicazione, nella piena realizzazione dei diritti umani per i non vedenti e ipovedenti e per sottolineare l’importanza della prevenzione della cecità.


Cecità e ipovisione possono dipendere da numerose cause, patologie specifiche, traumi o incidenti e rappresentano un problema molto diffuso nel mondo. Dai dati dell’OMS la disabilità visiva colpisce circa 253 milioni di persone nel mondo ed è evitabile o trattabile nell’80% dei casi. In Italia si stima che siano quasi 1,5 milioni gli ipovedenti e 220.000 i non vedenti.


È importante tenere sotto controllo regolarmente la propria vista a tutte le età, anche se non si accusano disturbi o difetti visivi. «Glaucoma, degenerazione maculare e retinopatia diabetica possono determinare ipovisione grave e cecità quando vengono diagnosticati tardivamente – dice la dottoressa Roberta Sulis, oculista al San Giovanni di Dio – e quando la terapia non è instaurata in tempi brevi, in modo da evitare la progressione del danno visivo.  Per questo motivo è fondamentale praticare ogni anno, anche in assenza di fattori di rischio, una visita oculistica completa che comprenda la valutazione dell’acuità visiva, il controllo della pressione oculare e l’esame della retina».


Sempre riguardo la prevenzione, continua la dottoressa Sulis «solo in questo modo sarà possibile fare diagnosi precoce ed instaurare la terapia adeguata. Per ciò che riguarda la degenerazione maculare, è necessario privilegiare una dieta mediterranea, evitare il fumo di sigaretta ed usare protezioni per i raggi ultravioletti. Numerosi studi hanno dimostrato che adeguati stili di vita possono ridurre il rischio di sviluppare la degenerazione maculare».


Infine «un discorso a parte merita la retinopatia diabetica – conclude la dottoressa Sulis – complicanza del diabete mellito particolarmente diffuso in Sardegna, in questo caso è necessario un controllo ottimale della glicemia ed una stretta collaborazione tra diabetologo ed oculista, per ridurre al minimo le complicanze retiniche che possono determinare gravi deficit visivi: ancora oggi la retinopatia diabetica è la principale causa di cecità nei paesi industrializzati».

 

C.P.B.

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