Coronavirus, tra i fumatori rischio di malattia più grave

lunedì 23 marzo 2020
Smettere di fumare è importante

Nei tempi del Coronavirus, i fumatori devono fare ancora più attenzione: c'è un rischio di malattia più grave proprio tra coloro che fumano. Il monito arriva da Roberta Pacifici, direttrice del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che mette in guardia tutti coloro che non riescono a fare a meno delle sigarette. Studi recenti condotti in Cina, tra l’altro, indicano un aumento significativo del rischio (di almeno 3 volte) di sviluppare polmonite severa da COVID-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori.

«È ormai dimostrato – dice Pacifici – che il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente la salute ed anche che favorisce le infezioni respiratorie. Non ci stupisce quindi che recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori».

Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19, spiega la rappresentante dell’Iss, «presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio. Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontata che sarebbe del 4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne. Infatti, la prevalenza di fumatori in Cina è molto elevata e supera il 50% mentre quella delle donne è inferiore al 3%».

Smettere di consumare qualsiasi prodotto del tabacco, aggiunge Pacifici, è perciò oggi ancor più importante. In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.

«I tentativi di smettere di fumare – dice ancora Pacifici – sono negli ultimi anni in diminuzione ma la ricerca scientifica ha confermato che quando si smette di fumare si ottengono molti benefici sia a breve che a lungo termine. Dopo poche settimane migliorano gli scambi gassosi respiratori della circolazione, migliorano la tosse e i problemi respiratori».

Smettere di fumare è possibile e, aggiunge l’Istituto superiore di sanità, «in Italia abbiamo i Centri Antifumo, presenti su tutto il territorio nazionale, dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione dal consumo dei prodotti del tabacco anche attraverso interventi personalizzati. Utilizziamo la necessità di cambiamenti delle abitudini giornaliere, che questa epidemia ci impone, per maturare l’esigenza di abbandonare il consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina. Chiama il Telefono Verde contro il fumo 800 554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 per informazioni e sostegno nel cambiamento».

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