Covid, l’Agenzia italiana del farmaco: non esistono antibiotici efficaci contro il virus

martedì 18 gennaio 2022
Aifa antibiotici Covid

Gli antibiotici non sono efficaci nella cura del Covid. Lo sostiene l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, che dice: «l’Azitromicina e nessun antibiotico in generale, è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento del Covid-19», precisando di aver, fin dall'inizio della pandemia, scoraggiato fortemente il loro utilizzo per la cura del virus.
La carenza attuale di Azitromicina è dovuta alla prescrizione del farmaco al di fuori delle indicazioni previste. Lo spiega in una nota l’Aifa, richiamando prescrittori e cittadini alla responsabilità di usare le terapie antibiotiche solo quando indicate. «Utilizzare gli antibiotici con attenzione e prudenza - si legge nella nota - deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, come principale arma di contrasto al problema della resistenza agli antibiotici».

Nella sua nota l'Aifa aggiunge che «come ampiamente dimostrato da numerosi e ben condotti studi clinici pubblicati sulle migliori riviste internazionali, non vi è alcuna evidenza che l'utilizzo dell'Azitromicina abbia un effetto protettivo sull’evoluzione del Covid, né in termini di riduzione della trasmissione, né dei tempi di guarigione, o della mortalità. Esistono evidenze chiare e inequivocabili per non utilizzare più in alcun modo l’Azitromicina o altri antibiotici nel trattamento del Covid – continua – come chiaramente indicato da tutte le linee guida internazionali per il trattamento dell'infezione da SarS-CoV2».

L’agenzia ricorda che gli antibiotici non sono efficaci per il trattamento di nessuna infezione virale, inclusa l'influenza stagionale. L’uso indiscriminato dell'Azitromicina o di ogni altro antibiotico, oltre a non avere alcun fondamento scientifico, espone al duplice rischio di creare condizioni di carenza di antibiotici per i soggetti che ne abbiano effettivamente bisogno per trattare infezioni batteriche e di aumentare il rischio di sviluppo e diffusione di batteri resistenti agli antibiotici.

Nonostante l’uso degli antibiotici contro il virus non rientri nei protocolli né nelle raccomandazioni ufficiali questi vengono comunque utilizzati per contrastare eventuali infezioni batteriche associate o che possono subentrare nei pazienti Covid, sia per le cure a casa che in alcuni ospedali.
Le prescrizioni, in particolare per i pazienti curati a casa, l’accaparramento causato dall'aumento esponenziale dei contagi o ancor di più per la paura che ciò avvenga, ha portato ad una carenza dell'Azitromicina nelle farmacie italiane. Mancanza che riguarda anche il farmaco generico, oltre all'amoxicillina in associazione con l'acido clavulanico, pure in forma di antibiotico pediatrico in sospensione, e all'acido acetilsalicilico limitatamente al cardirene.

Federfarma ha scritto al Ministero della Salute e ad Aifa per confermare l’impatto che le carenze, già segnalate dall'agenzia stessa, stanno avendo sul territorio, e ha offerto all'agenzia il suo collaborativo supporto per orientare il cittadino a un uso proprio dell'antibiotico, anche alla luce del preoccupante fenomeno dell'antibiotico resistenza in crescita su tutto il territorio nazionale.

La Pfizer, casa farmaceutica produttrice del farmaco introvabile nelle farmacie, comunica che la carenza dell'antibiotico Azitromicina è dovuta a una elevata richiesta, superiore alle stime e alla consueta domanda. Il medicinale tornerà disponibile alla fine del mese di febbraio. E informa di aver già provveduto a comunicare all'Aifa il 3 gennaio scorso e il 12 novembre 2021, rispettivamente, l'indisponibilità della formulazione in compresse da 500mg e della polvere per sospensione orale da 200mg/5ml.

Intanto sono in uscita le nuove linee di indirizzo della Società Italiana Sistema 118 per le cure a casa dei pazienti con Covid sulla base dell'esperienza sul campo negli ultimi due anni. «Per il paziente Covid, che non presenti un coinvolgimento a livello polmonare e multi sistemico, nelle forme cliniche minori, caratterizzate dalla comparsa di tosse e febbre, riteniamo appropriato associare l'Azitromicina, sia al fine di contrastare eventuali infezioni batteriche associate o subentranti, sia per i possibili meccanismi antivirali e immunomodulanti, suggeriti da alcuni studi pubblicati in letteratura», si legge nel documento.
«Nelle forme respiratorie minori – spiega il testo – prive di tosse e febbre, è indicato da caso a caso, l'utilizzo di antinfiammatori non steroidei (FANS) e aspirina, in grado di contrastare la risposta infiammatoria, di vitamine C, D e gruppo B, di acetilcisteina, quale antiossidante». 
La società scientifica raccomanda: non ritenere che in virtù delle possibili strategie terapeutiche sia superfluo vaccinarsi. Anzi, il vaccino resta la prima arma contro il Covid.

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